Consumo di Grassi in funzione dello sforzo sostenuto
Da quali biomolecole viene ricavata l'energia?
In condizioni normali gli organismi sfruttano l'energia fornita da Carboidrati e Lipidi indipendentemente dall'attività fisica svolta.
Di solito é una miscela delle due biomolecole energetiche a essere utilizzata in funzione dell'attività stessa infatti, il rapporto, in percentuale, del consumo di carboidrati rispetto ai lipidi è inversamente proporzionale (ovvero all'aumentare dell'uno diminuisce l'altro) rispetto al Vo2max (massimo consumo di ossigeno) o massima potenza aerobica.
Le proteine, in condizioni fisiologiche normali quindi non atipiche come una eccessiva o totale deplezione di glicogeno dal fegato e dai muscoli, non hanno un contributo importante, quindi il loro rendere a scopo energetico può essere considerato trascurabile.
Quale parametro può essere utilizzato per valutare lo sforzo?
Si può utilizzare la frequenza cardiaca max. HRmax
Qual’è la frequenza cardiaca massima di un individuo?
Si può utilizzare a titolo indicativo Formula di Cooper
220 – età = F.C. Max
(tra uomo e donna esistono delle piccole variazioni ma questo parametro è sempre valido come base poiché garantisce la possibilità di calcolare una frequenza ottimale per l’allenamento).
Tale formula è puramente indicativa e può variare anche in funzione dell’allenamento dell’individuo. Con tets specifici è possibile stabilire individualmente sia la soglia cardiaca massima, sia quella aerobica, cioè quella in cui terminano i processi aerobici del metabolismo.
Per comodità prendiamo per buona la formula di Cooper . Ad esempio per un individuo di 40 anni la frequenza Max: 220-40= 180HR pulsazioni al minuto considerando normale 70 HR al minuto.
I grassi vengono consumati nel massimo quantitativo se la HR si mantiene fra il 65 e il 75 % di HR max cioè
120e 135 HR (frequenza lipolitica) circa, dopo prevale il consumo di carboidrati.
Perché alla frequenza lipolitica si consumano grassi?
Alla frequenza Lipolitica vi é una Sufficiente disponibilità di Ossigeno, possono essere ossidati aerobicamente sia il glucosio che gli acidi grassi, ma quest'ultimi tendono ad essere privilegiati perché sono un combustibile disponibile in quantità elevate e meno prezioso del glucosio. In questa situazione lo sforzo muscolare non è molto intenso e può essere mantenuto per tempi molto lunghi (ad esempio jogging, camminata veloce, corsa lenta, bici a 20km/ora ecc).
Cosa succede se lo sforzo muscolare é più intenso?
Per necessità energetiche di media intensità ( comunque con HR compresa fra 75 e 85%, il volume di ossigeno introdotto può non essere sufficiente alla ossidazione completa degli acidi grassi; l'organismo privilegia allora, l'ossidazione aerobia (ciclo di Krebs) del glucosio, che richiede un volume minore di ossigeno, demolendo anche tutto il glicogeno muscolare.
- se lo sforzo si prolunga nel tempo ed è molto intenso( HR >85% max), il debito di ossigeno per le ossidazioni aerobie è notevole, viene privilegiata la glicolisi anaerobica fino a che non viene prodotto tanto acido lattico da bloccare la contrazione muscolare. L'acido lattico in elevate concentrazioni nel sangue inibisce, tra l'altro, anche la mobilizzazione dei lipidi dal tessuto adiposo e sappiamo che solo attraverso il ciclo di Cori (8.3.1.) potrà essere reso disponibile nuovo glucosio.
In condizioni normali gli organismi sfruttano l'energia fornita da Carboidrati e Lipidi indipendentemente dall'attività fisica svolta.
Di solito é una miscela delle due biomolecole energetiche a essere utilizzata in funzione dell'attività stessa infatti, il rapporto, in percentuale, del consumo di carboidrati rispetto ai lipidi è inversamente proporzionale (ovvero all'aumentare dell'uno diminuisce l'altro) rispetto al Vo2max (massimo consumo di ossigeno) o massima potenza aerobica.
Le proteine, in condizioni fisiologiche normali quindi non atipiche come una eccessiva o totale deplezione di glicogeno dal fegato e dai muscoli, non hanno un contributo importante, quindi il loro rendere a scopo energetico può essere considerato trascurabile.
Quale parametro può essere utilizzato per valutare lo sforzo?
Si può utilizzare la frequenza cardiaca max. HRmax
Qual’è la frequenza cardiaca massima di un individuo?
Si può utilizzare a titolo indicativo Formula di Cooper
220 – età = F.C. Max
(tra uomo e donna esistono delle piccole variazioni ma questo parametro è sempre valido come base poiché garantisce la possibilità di calcolare una frequenza ottimale per l’allenamento).
Tale formula è puramente indicativa e può variare anche in funzione dell’allenamento dell’individuo. Con tets specifici è possibile stabilire individualmente sia la soglia cardiaca massima, sia quella aerobica, cioè quella in cui terminano i processi aerobici del metabolismo.
Per comodità prendiamo per buona la formula di Cooper . Ad esempio per un individuo di 40 anni la frequenza Max: 220-40= 180HR pulsazioni al minuto considerando normale 70 HR al minuto.
I grassi vengono consumati nel massimo quantitativo se la HR si mantiene fra il 65 e il 75 % di HR max cioè
120e 135 HR (frequenza lipolitica) circa, dopo prevale il consumo di carboidrati.
Perché alla frequenza lipolitica si consumano grassi?
Alla frequenza Lipolitica vi é una Sufficiente disponibilità di Ossigeno, possono essere ossidati aerobicamente sia il glucosio che gli acidi grassi, ma quest'ultimi tendono ad essere privilegiati perché sono un combustibile disponibile in quantità elevate e meno prezioso del glucosio. In questa situazione lo sforzo muscolare non è molto intenso e può essere mantenuto per tempi molto lunghi (ad esempio jogging, camminata veloce, corsa lenta, bici a 20km/ora ecc).
Cosa succede se lo sforzo muscolare é più intenso?
Per necessità energetiche di media intensità ( comunque con HR compresa fra 75 e 85%, il volume di ossigeno introdotto può non essere sufficiente alla ossidazione completa degli acidi grassi; l'organismo privilegia allora, l'ossidazione aerobia (ciclo di Krebs) del glucosio, che richiede un volume minore di ossigeno, demolendo anche tutto il glicogeno muscolare.
- se lo sforzo si prolunga nel tempo ed è molto intenso( HR >85% max), il debito di ossigeno per le ossidazioni aerobie è notevole, viene privilegiata la glicolisi anaerobica fino a che non viene prodotto tanto acido lattico da bloccare la contrazione muscolare. L'acido lattico in elevate concentrazioni nel sangue inibisce, tra l'altro, anche la mobilizzazione dei lipidi dal tessuto adiposo e sappiamo che solo attraverso il ciclo di Cori (8.3.1.) potrà essere reso disponibile nuovo glucosio.
Cosa cambia per un individuo allenato?

Tale quadro può cambiare in parte con l'allenamento,infatti quando un organismo è allenato allo sforzo prolungato, le masse muscolari hanno un volume maggiore e i polmoni sono in grado di introdurre notevoli quantità di ossigeno,
Il cuore a riposo ha meno pulsazioni, pompa più sangue, irrora meglio tutti i distretti muscolari e sotto sforzo aumenterà molto lentamente la frequenza cardiaca e la riabbasserà molto velocemente appena finito lo sforzo.
In questa situazione é disponibile più ossigeno per cui si può compiere uno sforzo più intenso.
Per concludere, gli acidi grassi, anche se sono una buona fonte di energia, per la loro ossidazione necessitano obbligatoriamente di ossigeno in quantità notevoli e il loro consumo fisiologico può avvenire solo mantenendo costantemente l'organismo in uno stato di adeguata attività fisica, altrimenti il loro destino metabolico è soprattutto quello di essere immagazzinati come trigliceridi di deposito.
Il cuore a riposo ha meno pulsazioni, pompa più sangue, irrora meglio tutti i distretti muscolari e sotto sforzo aumenterà molto lentamente la frequenza cardiaca e la riabbasserà molto velocemente appena finito lo sforzo.
In questa situazione é disponibile più ossigeno per cui si può compiere uno sforzo più intenso.
Per concludere, gli acidi grassi, anche se sono una buona fonte di energia, per la loro ossidazione necessitano obbligatoriamente di ossigeno in quantità notevoli e il loro consumo fisiologico può avvenire solo mantenendo costantemente l'organismo in uno stato di adeguata attività fisica, altrimenti il loro destino metabolico è soprattutto quello di essere immagazzinati come trigliceridi di deposito.